Basta un attimo. Una semplice frazione di secondo. Un innocuo istante come tanti altri in grado di riassumere ai tuoi occhi tutta la tua vita come fosse una diapositiva appena uscita da una cabina per fototessere.
Correva l’anno 2001, era da poco finita l’estate. Valeria Rossi spopolava sulle spiagge italiane con “Tre parole” (sole, cuore, amore). Era appena iniziato il centesimo campionato di Serie A con le “sette sorelle” pronte a darsi battaglia. I telefoni cellulari iniziavano a diffondersi, le torri gemelle erano state abbattute da pochi giorni. Erano gli anni di spicco del calcio italiano. Gli anni delle innovazioni. Gli anni in cui la parola “tecnologia” iniziava ad acquisire un significato. Gli anni dei cambiamenti… Si perché da lì in poi tutto cambiò e niente fu più come prima. Colpa dell’acqua, dell’olio, dell’asfalto scivoloso, di un limitatore che doveva limitare ma non lo ha fatto. In tanti si sarebbero abbattuti, in molti non sarebbero sopravvissuti.
Si, sorridere proprio come fa lui, nonostante molti anni fa avrebbe avuto tutti i motivi per arrendersi. Alex Zanardi nel suo mezzo secolo di esistenza, ci ha insegnato che un motivo per ridere si trova sempre. Ci ha fatto capire che “l’impossibile” è un limite della mente e non del corpo. Ci ha dimostrato per cosa è giusto ridere e per cosa vale la pena piangere. Il 15 settembre del 2001 sembrava essere la fine, ma è proprio lì che tutto ebbe inizio. L’inizio di una nuova vita, sotto un’altra luce, ancora al sole e mai tra le nubi. Oggi Alex Zanardi ha tagliato un traguardo importante nel suo circuito preferito, quello della vita. La bandiera a scacchi però può aspettare. Non è finita qui. Alex Zanardi non è ancora stanco di sorridere, tantomeno di stupire. Senza la sua macchina, senza le sue gambe, ma con un cuore e due mani. Alex Zanardi ci ha insegnato la cosa più importante: i sogni non possono spezzarsi.
“COMPLIMENTI DISTRIBUTORE DI SORRISI”
Aggiornato il 6 Settembre 2017