“Pensavo che mio fratello ce la potesse fare. Dopo il trapianto (donatogli da Moras, che era compatibile al 100% con il fratello n.d.r.) le cose sembravano andare bene, lo aspettavo a Verona per l’ultima partita di campionato con la Juve. Poi a marzo ha fatto gli esami e i valori erano sballati: i medici hanno detto che la situazione era disperata. Purtroppo non ce l’ha fatta. La mia vita da quel giorno è stata stravolta. Ho capito qual è il vero valore delle cose, che è inutile incazzarsi per stupidate o inseguire i soldi o l’ambizione quando poi è Dio a decidere il tuo destino, magari in pochi istanti. Giocherò con meno stress e dedicherò a Dimitris gli ultimi anni della mia carriera. Era un ragazzo di 35 anni, forte, positivo. Se lo merita…”

[Vangelis Moras]

Il dono di Vangelis al fratello purtroppo non bastò, ma il ricordo di Dimitri vivrà per sempre nel cuore di suo fratello…

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