“LA PRIMA VOLTA MISI I PANTALONI GRIGI PRIMA DI ANDARE A GIOCARE IN GIRO PER L’EUROPA. ERO NELLA SQUADRA DELLA MIA CITTÀ, L’HALADÁS DI SZOMBATHELY. AVEVO ESORDITO NELLA MASSIMA SERIE MA NON STAVAMO ANDANDO UN GRANCHÉ BENE. DURANTE UN MATCH DI CAMPIONATO NON POTEI INDOSSARE I CLASSICI CALZONI NERI E STRETTI DA PORTIERE E NEGLI SPOGLIATOI NE TROVAI UN PAIO LARGHI E GRIGI.”
Martedì di amichevoli. Minuto ventinove di Ungheria – Svezia. Una partita che significa poco o nulla ma in realtà nasconde al suo interno qualcosa di magico. I 17 mila spettatori della “Gruopama Arena” sono tutti in trepidante attesa. Stanno tutti aspettando il momento per omaggiare il loro idolo. Gabor Kiraly, il portiere col pigiama, che a quarant’anni suonati ha deciso di salutare la Nazionale ungherese. Il nostro Paolo Valeri, arbitro della sfida, fischia. Tutti in piedi. Il Supereroe col pigiama saluta.
Il guardiano non c’è più – E’ come se metaforicamente qualcosa si fosse rotto. Il mitico guardiano col pigiama grigio al posto dei pantaloni da portiere non c’è più. E’ uscito lasciando la porta dell’Ungheria in mano ai nemici. Al suo posto è entrato Blazas Megyeri. Sarà lui il titolare adesso. E’ relativamente giovane. Ha 26 anni e gioca in patria nel Greuther Fürth, dopo aver difeso con ottimo profitto la porta dell’Olymiacos e del Getafe nelle stagioni passate. Ma non basta. Un minuto dopo l’ingresso di Blazas, la Svezia trova subito il modo di passare in vantaggio. Segna Sam Larsson su un calcio di punizione deviato dalla barriera. Ma è come se questa rete rompesse un sortilegio. Il vecchio Gabor, il portiere col pigiama non sarà più il guardiano dell’Ungheria. Ma sarà per sempre il suo numero uno.
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Aggiornato il 6 Settembre 2017