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Top & Flop Italia-Svezia 0-0: poveri noi, stavolta è tutto vero…

Gli azzurri giocheranno il Mondiale o passeranno l’estate a ciulare le fighe di Riccione?
Ventura è un bidello in pensione o ha seriamente il patentino d’allenatore? Ma soprattutto, è l’Italia ad essere scarsa o la Svezia ad essere forte?
Dubbi esistenziali di cui stasera abbiamo finalmente una parvenza di soluzione, anche se il secondo è destinato a diventare più irrisolvibile di una partita di scacchi tra Totti e Del Piero.
Tanta la voglia di fare, di stupire, di rimontare una umiliante partita d’andata con un primo tempo giocato di cuore e grinta, anche se nella prima mezz’ora gli svedesi hanno comunque messo in difficoltà gli azzurri con la loro unica arma a disposizione: la cattiveria. Quella che tutti gli italiani provano ora verso Ventura, verso Tavecchio e verso i negozi Ikea. C’è poco, purtroppo, su cui ironizzare, ma proviamo comunque a farlo.
“Il nostro pregio è anche questo, stare vicini nei momenti difficili e rialzarci più forti di prima!” 
Parole, solo parole. Come quelle di quel vecchio rincogl… del nostro ct.
In ogni caso, cari svedesi, voi andate in Russia, ché le vostre figliuole in Riviera ce le godiamo noi…

Top Italia

Bonucci: “lei è intelligente, ma non si applica”. Il problema sta nel fatto che oggi lui si è applicato, ma non è bastato. Guarda caso.
Per un attimo, dopo l’infortunio, pensa bene di ritirarsi in buon ordine negli spogliatoi lasciando la figura di merda ai compagni, ma poi si ricorda dei premi qualificazione e decide di continuare a giocare. Nonostante le innumerevoli grida di dolore stile 13enne friendzonata, il buon Bonnie ci mette anima e cuore e porta a casa una sufficienza. Anche se questa sua prestazione serve quanto una spazzola a Zaza. Magari giocasse così anche dalle parti di San Sir… ehm. 6,5 DEJA VÙ

Florenzi: come il suo compagno di Playstation, ci mette anima e cuore, ma a poco serve. È più veloce della bestemmia dell’italiano medio quando la Rai inquadra Ventura, addirittura sfiora la rete alla fine del primo tempo ma sbaglia per eccesso di egoismo. Lui, tanto celebrato per il suo altruismo… evidentemente in quello spogliatoio stasera non ce n’era uno con la testa a posto.
Avesse azzeccato qualche cross, oggi qualche italiano in meno rischierebbe di andare all’inferno. Ma è da apprezzare il fatto che abbia macinato chilometri per tutta la partita, anche dopo il fischio finale per scansare i sassi provenienti dagli spalti di San Siro. Vai dalla nonna, vai. 6 DILIGENTE

Jorginho: deve ringraziare l’intero popolo italiano per aver convinto Ventura a schierarlo in campo, altrimenti anche oggi avrebbe giocato a Clash of Clans in panchina. All’inizio prende un paio di svarioni che nemmeno Krasic nella Juve di Conte, poi l’emozione del pivellino passa e, quando capisce il livello degli avversari, prende per mano la squadra e comincia a fare il Pirlo della situazione. Con risultati più convincenti di Immobile alle prese con l’italiano però, dal momento che sforna qualche assist illuminante ma nulla più. La sua prestazione, in confronto a quella dei compagni in mezzo al campo, è comunque oro colato. Più colato del sudore di Tavecchio al fischio finale. 6 ALMENO CI HA PROVATO

Flop Italia

I restanti titolari tranne Buffon: il cuore non basta. Tanta lotta, ma anche tanta fatica e imprecisione. Rapportarli ai titolari del Mondiale in Germania provoca un senso di nausea superiore a quello di un normale sabato sera in discoteca. Probabilmente qualunque calciatore sulla faccia di questa terra stasera avrebbe inciso più di Gabbiadini o avrebbe azzeccato qualche cross in più di Darmian. Fareste meglio a ritirarvi tutti a vita privata in Sudan. Almeno lì potreste trovare un campionato del vostro livello. 3 A CASA

Ventura: non abbiamo più parole per lui, gliene abbiamo dette di tutti i colori in questa settimana e a poco servirebbe insultarlo anche qui. Gli diamo solamente un consiglio: potrebbe essere arrivata l’ora di andare in pensione e godersi la vecchiaia in mezzo alle badanti ucraine. Allenare la Nazionale Italiana non è roba per chi  lascia Insigne in panchina e sbaglia ripetutamente moduli e cambi. Se anche De Rossi arriva a dubitare delle sue capacità in mondovisione, con annesso un linguaggio più raffinato di Cassano in conferenza stampa, qualcosa non quadra. Sarà ricordato solo per averci fatto diventare gli zimbelli di mezza Europa. E per aver vinto contro l’Albania. Purtroppo non stiamo scherzando. 3 PENSIONE IS THE WAY

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