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Ronaldinho: dagli elastici alla scrivania

Dagli elastici alla scrivania: “El regreso de Dinho”

Ronaldinho, niente più dribbling, punizioni a giro sopra la barriera, o balletti vari sul pallone. Niente più elastico, su cui tempo fa mise un marchio di fabbrica.

Da oggi cambia tutto: niente più scarpette, si passa alla camicia con giacca e cravatta, possibilmente indossate dietro una scrivania, quella del Barça, la società che più delle altre, ha contribuito alla sua consacrazione a livello mondiale. Ronaldo de Assis Moreira, meglio noto come Ronaldinho, appende gli scarpini al chiodo all’età di 36 anni e torna nella sua Barcellona, questa volta sotto un’altra veste, quella di ambasciatore.

ronaldinho messi barcellona camp nouSpetterà a lui rappresentare il club catalano nelle varie cerimonie sparse per il mondo. Un ritorno al passato o quasi; ha già rappresentato molte volte il club blaugrana, sempre dal campo e mai dalla tribuna o da una scrivania. Il calcio giocato richiede più spensieratezza e meno responsabilità, l’esatto opposto di in un ruolo dietro le quinte, tanto marginale quanto efficace. In quegli anni arrivò in cima al mondo, risultando tra l’altro uno dei giocatori più divertenti di quell’epoca. Tutti i videogiochi, usavano lui come uomo simbolo, a testimonianza di quanta breccia facesse nel cuore dei piccoli calciofili. La sua maglia era la più venduta, i suoi numeri i più imitati, il suo carattere il più invidiato. Sorridere sempre! Era questo il suo segreto. Poche sono le immagini tristi che si ricordano sul suo viso. Si approcciava al calcio come se fosse la cosa più bella e semplice che esistesse fare.

https://youtu.be/g6mk0auHpis

Dalle favelas al successo

Dalle favelas al successo il cammino poteva essere in salita, ma grazie al suo talento, anche quella salita si è trasformata in una risata. Il suo sorriso resterà sempre lo stesso, anche perché, il pallone continuerà ad accompagnarlo, proprio come ha fatto fino ad oggi. In Spagna ha alzato 5 trofei in altrettante stagioni, conditi da un Pallone d’Oro nel 2005. Ora per “Dinho” inizia una nuova vita, niente più follie, niente più leggerezza. La Barcellona che tanto lo ha amato è pronta a riabbracciarlo, questa volta sotto un’altra luce, ma poco importa. Di nuovo fiori d’arancio per un binomio che ha segnato un epoca.

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