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“Quando iniziammo a giocare insieme fu come incontrare una donna”

Andy Cole & Dwight Yorke MANCHESTER UNITED

Questa è la storia di una delle più micidiali coppia gol della storia della Premier League.

Imperversarono nelle aree di rigore avversarie tra fine anni novanta e inizi duemila, facendo la fortuna di quel grande Manchester United di Sir Alex Ferguson.
Frizzanti, dinamici, sempre in movimento, veloci e sguscianti. In antitesi con le classiche prime punte statiche che storicamente il calcio inglese aveva proposto fino ad allora. Forti di testa, nonostante non fossero dei giganti, con un killer instinct devastante.
Stiamo parlando di Andy Cole & Dwight Yorke, in arte i “Calypso Boys”.

Quando iniziammo a giocare insieme fu come incontrare una donna speciale e innamorarsi. Tutto era al suo posto. Qualunque cosa facesse, io facevo il contrario. Non avevamo mai dibattiti, se uno dei due era arrabbiato con l’altro lo capivamo subito, bastava guardarci. eravamo in simbiosi in tutto.


Disse Andy Cole, che giostrava più vicino alla porta avversaria, per dirla con la numerazione classica diremo che giocava più da 9 rispetto al suo “gemello”. Mentre Dwight, The “Smiling Assassin“, preferiva partire tra le linee, qualche metro dietro al compagno di reparto, proprio per duettare col collega.
Due buoni attaccanti forse presi singolarmente, ma fantastici e letali in coppia. La loro forza stava nella loro intesa, un’intesa naturale, un feeling istintivo, come un legame di sangue, i Soul Brothers. Una forza della natura, fantastici terminali offensivi di una squadra meravigliosa. Uno la fortuna dell’altro. Quando se ne cita uno, di conseguenza si pronuncia il nome dell’altro, a memoria, come una poesia.
Due felini che cacciavano in coppia, nel loro habitat dell’Old Trafford, aggirando la preda a suon di uno-due, azzannando la rete e correndo via, esultando insieme, 140 volte, per la gioia di Sir Alex e di tutti i tifosi che riempivano il magico “Theatre of Dreams”…

Ieri era il compleanno di Dwight Yorke ma, detto sinceramente, è come se fosse anche il compleanno di Andy, suo “gemello” in campo.


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