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Da El Salvador alla Corea del Nord: ecco le cinque Nazionali più scarse qualificate ai Mondiali

Quante volte guardando i Mondiali di calcio ci siamo chiesti: “Ma che diavolo ci fa quella squadraccia alla fase finale di un mondiale?”.

Se pensiamo che ai prossimi Mondiali in Russia parteciperanno Panama, Islanda e, probabilmente, Perù e Australia, mentre saranno fuori squadroni come Olanda e Cile e chissà, la nostra amata Italia (toccata di zebedei obbligatoria) di sicuro un brivido percorre la nostra schiena. Ok che è un Mondiale, ok che devono esserci rappresentanti da tutto il globo, ma davvero preferiamo vedere un Panama – Perù invece che un Olanda Italia? Anche no!

Guardando alcune partecipanti, dal 1982 ad oggi, la domanda che sorge spontanea è proprio: “Ma che c…o ci fa ‘sta squadra di scarpazzoni al mondiale?” Una bella figura di m… è la risposta. Andiamo quindi a vedere chi proprio non ha meritato la partecipazione alla massima competizione calcistica del pianeta.

 

EL SALVADOR – Spagna 1982

In piena guerra civile, in una situazione tragica quasi quanto la tua quando hai detto alla tua ragazza che ha il sedere grosso, il piccolo Stato del centroamerica si qualifica ai mondiali senza neanche sapere come, battendo il Messico, in un vero e proprio spareggio, per 1-0. Questa nazionale di ragazzini con baffi posticci e senza scarpini, arriva in Spagna senza che nessuno se ne accorga. La notizia della qualificazione non è neanche arrivata in Europa, tanto più che ad accoglierli trovano un pullman colorato di bianco, rosso e verde, i colori del Messico.
La stella è Luis Alberto Gonzales detto El Magico, uno che ha davvero delle potenzialità, ma una testa da fare invidia al Balotelli delle sparatorie con i fucili ad aria compressa in centro città. Uno che rifiuta offerte dai grandi club europei perché preferisce una città dove si mangia regolarmente pesce fritto.

Il portiere, Luis Mora, allora diciassettenne, era stato ingaggiato probabilmente perché sul curriculum aveva scritto “portiere” alla voce “ruoli coperti in albergo”. Infatti, filmato alla mano, ad ogni gol sembra più che altro girarsi per cercare le chiavi delle stanze.

El Salvador sarebbe rimasta nell’oblio, meno considerata degli articoli scientifici di Playboy, se non fosse per la sconfitta più rotonda mai registrata in una fase finale dei mondiali. Il 15 giugno del 1982 infatti perde contro l’Ungheria per 10-1, record tuttora imbattuto. Il capitano dichiarò in seguito che fino al 9-1 ancora credeva nella rimonta. Will Coyote andò da lui per un corso di ottimismo e autostima alla fine di quel mondiale.
L’hombre del partido però è LUIS RAMIREZ ZAPATA detto PELE’ (de noiartri) che segna l’unico gol di questa nazionale ai mondiali ed esulta smodatamente. A lui si ispirò Tardelli segnando nella finale circa un mesetto dopo.

GRECIA – Usa 1994

Nel 2004 la Grecia sorprese tutti. Quell’anno, nei calcetti tra amici, i nostri cognomi finivano tutti in “s” o “os” e i calciatori di serie A diventavano tutti Greci, tipo “Del Pieros“, in una gara di ignoranza tale che alla fine il calcetto lo vinceva chi aveva inventato il nome greco più divertente. Ben lontana da quella nazionale sorprendente di dieci anni dopo che conquistò l’Europeo in casa del Portogallo, contro il Portogallo, in una finale assurda, chiudendosi in difesa a catenaccio che Trapattoni levati proprio, questa Grecia partecipa per la prima volta ad una fase finale del mondiale, arrivando da qualificazioni che all’epoca erano talmente facili che Buffon non avrebbe bestemmiato neanche una volta.

Al mondiale è inserita in un girone non semplice, con l’Argentina di Maradona, La Bulgaria di Stoichkov, futuro pallone d’oro, e la Nigeria di… aspetta, di, dai quel tipo di colore, che gioca avanti mi pare, famoso dai… Vabbè, la Nigeria.

Chiude il girone a ZERO punti, con zero gol fatti e 10 subiti. Visti i colori sociali, se ci andava la Spal al posto suo forse faceva meglio. Se leggerete la rosa di quella nazionale, non troverete neanche un nome rimasto nei ricordi del calcio. Una delle nazionali più sconosciute della storia dei mondiali.

 

ARABIA SAUDITA – Giappone-Corea 2002

Nel Mondiale che verrà ricordato per sempre da noi italiani come la vetrina di quel panzone puzzone di Byron Moreno, fa la sua comparsa, è proprio il caso di dirlo, la nazionale dell’Arabia Saudita, che non aveva neanche tanto sfigurato nelle due precedenti apparizioni.

Nessun nome famoso, solo nomi impronunciabili per noi europei. All’esordio gioca contro la fortissima Germania, squadra che storicamente ai mondiali si diverte e si trova a proprio agio più di Lapo ad una festa di narcotrafficanti trans.

Tutti, in cuor nostro, speriamo che questi arabi possano essere una rivelazione, come spesso accade alle squadre cenerentole, ma si capisce ben presto che le nostre speranze si sarebbero sgretolate velocemente, come quelle di passarla liscia alla consegna del compito in classe che abbiamo non solo copiato, ma addirittura ricalcato dalla pagina del libro di testo.

La Germania calpesta questa povera nazionale di brava gente che solitamente vende kebab ai turisti e la umilia con un rotondo 8-0 che consegna a Miro Klose la vetta della classifica capocannonieri, grazie alla tripletta appena realizzata. La squadra araba non tirerà in porta neanche una volta durante quella partita.

Chiuderà con altre due sconfitte, più dignitose, con Irlanda e Camerun, e se ne andrà a casa con un invidiabile ruolino di ZERO punti, zero gol fatti e 12 subiti.

CINA – Giappone-Corea 2002

Stesso mondiale della grande Arabia Saudita, stessa storia. Sono gli anni del boom dei ristoranti cinesi in europa. Inizia l’era della merce contraffatta e tutto sembra essere made in china. Tranne il calcio. Quello proprio non riescono a replicarlo. Certo, a posteriori, vedendo cosa accade ora in Cina, viene da ridere: ora che importano la materia prima dai nostri campionati, i risultati non sono poi cambiati tanto.

Questa sgangherata nazionale fatta di giocatori tutti uguali tra loro e con gli stessi nomi, perde perfino con il Costarica 2-0, poi prende 4 gol dal Brasile (certo, segnano 4 giocatori giusto un pelo bravini – Rivaldo, Roberto Carlos, Ronaldo e Ronaldinho) e prende 3 gol dalla Turchia.

Se ne vanno a casa con ZERO punti, zero gol fatti e 9 subiti.

Avranno poi modo di rifarsi in futuro facendoci credere che il loro mangiare sia migliore del nostro. La Cina è vicina, nonostante col calcio non abbia niente a che fare.

COREA DEL NORD – Sudafrica 2010

Qui la storia fa ridere (o piangere) senza neanche essere romanzata. Tutti noi conosciamo i metodi del dittatore Nordcoreano Kim Jong Un, colui che riesce a far rabbrividire perfino la “mamma incazzata che ti lancia la ciabatta di legno“. Quello che forse non tutti sappiamo, è fino a che punto questo bizzarro dittatore può arrivare.

I fatti: la Corea del Nord è una mediocre nazionale qualificata ai mondiali per la seconda volta (anche se la prima, nel ’66, è stata cancellata dalla memoria degli italiani) e che si ritrova in un girone difficile con Brasile, Portogallo e Costa D’Avorio. Dopo la prima sconfitta, solo per 2-1, contro i fortissimi brasiliani, i Coreani si esaltano e sono su di giri più di Alvaro Vitali che spia dal buco della serratura la professoressa che si spoglia. Arrivano quindi le altre due sconfitte, 7-0 con il portogallo e 3-0 con Costa D’Avorio.

Qui la cosa si fa interessante, perchè in Corea del Nord è andato in onda un altro mondiale. O meglio, non è andato in onda. Al quarto gol del Portogallo il segnale TV è stato oscurato e le notizie arrivavano solo dai telegiornali locali, che raccontavano di una eroica nazionale che non ha più subito gol dai Lusitani.

Per loro, e molti di loro ne sono ad oggi convinti, quel mondiale fu vinto dal fortissimo PORTOGALLO, la stessa squadra che l’eroica nazionale Nordcoreana aveva “bloccato” sul 4 a 0!

Sappiamo che la cosa è di una tristezza infinita, anche pensando alle voci che sono girate su possibili punizioni inflitte ai giocatori e all’allenatore una volta tornati in patria, ma tanta ignoranza riesce comunque a strapparci un sorriso.

Ora, alla luce delle ultime qualificazioni, confidiamo in grandi rivelazioni di questo prossimo Mondiale in Russia, certi che nazionali ignoranti come PANAMA sapranno renderci felici e forse, dico forse, farci dimenticare le delusioni di questa Italia che, ad oggi, sembra proprio la più scarsa degli ultimi 40 anni.

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